Silvia Angelini

Val Tartano, oltre il Ponte nel Cielo

Un weekend tra relax e natura nel verde delle Orobie Valtellinesi



Il Ponte nel cielo, la passerella ad oltre 140 metri di altezza, ha promosso al grande pubblico la Val Tartano che, complice anche la conformazione di valle sospesa e quindi “nascosta”, è stata per anni poco conosciuta, e da pochi esplorata. Ma la valle orobica ha molto da offrire, con circa 200 chilometri di sentieri ed esperienze per tutti.
  • crediti: Clickalps

SENTIERO DEI PONTI

Ponte nel Cielo, Ponte della Pèscia, Ponte della Corna, Ponte di Vicima, Ponte dil Sirti.
Un nome più adeguato non c’è per un sentiero che attraversa 5 ponti, ognuno con una storia, una funzione, un’architettura; vie di collegamento tra maggenghi (i cui toponimi originano dagli alberi che li delimitano, come Frasnìi, dal latino fraxinus, in italiano frassino), contrade ancora abitate, boschi di latifoglie e radure con baite e ruderi.
Il percorso di circa 2 ore e 30 minuti, con un dislivello di 400 metri, è adatto a tutti, indicato con i cartelli e i segnavia bianco-rossi (prestare attenzione nel tratto tra la località Corna e il ponte della Corna perché scivoloso).
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ITINERARIO

Il sentiero è già indicato a Campo Tartano, da un cartello in legno con la scritta gialla, e inizia dove il Ponte nel Cielo collega CampoTartano con la località Frasnìi (Frasnino), una radura a 1063 m con un chiosco, un bivacco sempre aperto ed un capanno per il birdwatching (è possibile raggiungere Frasnìi anche seguendo il sentiero 163 in direzione diga di Colombera).

L’itinerario percorre un tratto di un’antica via per gli alpeggi sino a superare Faìi (1227 m slm), e, poco dopo, al bivio, segue il sentiero di destra e raggiunge il ponte in legno della Pèscia. Lì, più in alto, ci sono le costruzioni in sasso di Masunàscia (1366 m slm).
Il maggengo Fòop, a quota 1368 metri, è a circa 20 minuti di cammino. Il passaggio è tra le baite, una - in particolare - è un esempio di costruzione lignea blockbau.
Il tracciato giunge ad un altro incrocio: inizia sulla sinistra la discesa per la località Corna, o Barciòk (1170 m slm). La mano di abili valligiani ha intagliato un tronco per raccogliere la sorgente de Aqua déla Ram, un’acqua ferruginosa.
  • sorgente Aqua déla Ram

È poco distante, ma è bene un’attenzione in più perché il terreno è spesso scivoloso, il terzo ponte del percorso: il Ponte della Corna, sospeso tra le rocce ed ancorato con funi in acciaio.
  • ponte della Corna

La salita ricomincia per raggiungere, poco sotto la Strada Provinciale 11, la mulattiera, collegamento tra Tartano e Campo Tartano fino agli anni ’60, che prosegue con il tratto più suggestivo e, per chi oriundo e nato nella prima metà del ‘900, ricco di ricordi: il ponte di Vicima (1115 m slm) con la galleria, costruito nel 1933 e percorso sino al 1969, quando è stato realizzato il più moderno viadotto. «Questo robusto manufatto, lanciato tra rocce dirupate [...] mi pare assuma un significato particolare: è il superamento rivoluzionario di una concezione della vita, di una cultura, il rifiuto netto di una situazione umana», così scriveva Don Antonio Cerfoglia in La Val Tartano.
  • foto dalla galleria con vista verso chiesa di Tartano

Il percorso, raggiunta la carrabile continua verso la contrada Cosaggio con la mulattiera che raggiunge la contrada Ronco ed il quinto ed ultimo ponte, detto dil Sirti.
Gli ultimi metri per il ritorno a Campo Tartano sono da percorrere sulla SP 11.

Esperienza YOGA

Inspira. Espira. La montagna, quieta, è il luogo ideale per riposare e rigenerare corpo e mente, con la natura come compagna.

L’Albergo Gran Baita (www.albergogranbaita.com), in Via Castino al civico 7, una struttura in tipica architettura montana, ospita in primavera ed in autunno (su richiesta) corsi e seminari di yoga, organizzati da maestri accreditati.
Le lezioni, su decisione degli insegnanti, sono aperte a tutti oppure dedicate ai propri allievi.
La struttura, con gli interni in abete chiaro e ampie finestre, ha 2 locali appositi per la pratica e propone ai partecipanti un menù vegetariano.E per chi privilegia il gusto, ci sono i piatti della tradizione, come la polenta, che nei weekend dal 26 ottobre al primo dicembre sarà protagonista della rassegna “Delizie di Polenta”.

Gli ingredienti per un weekend di relax sono pochi e semplici, come la natura ed il proprio corpo, in simbiosi, ed è possibile, così, ritrovare un equilibrio a poca distanza da Morbegno, in Val Tartano.

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