Club Alpino Italiano
Sezione Valtellinese

CAI VALTELLINESE: 150 ANNI DI STORIA

Dal 1872 una presenza fortemente legata e figlia di un territorio che ha nella montagna uno dei suoi elementi identitari



Identità, rispetto per la natura e sguardo rivolto verso nuove mete: eccoli alcuni dei valori che ci raccontano cosa è stato e continua a essere il Cai Valtellinese fin dal 1872.
Narrarne la storia in così poche righe è impossibile, tanti sarebbero i racconti di uomini, montagne e valori che meriterebbero di venire citati; possiamo però raccontare i valori e gli orizzonti entro i quali il Cai si è mosso e a cui guarda per il futuro.

Un po' di storia
Sull’esempio dell’Alpine Club fondato in Inghilterra nel 1857, al quale aderiscono membri dell’aristocrazia e dell’alta borghesia, nel 1863 in Italia nasce il Cai. Nel 1872 la sezione Cai Valtellinese di Sondrio è la decima a nascere nella penisola e la prima in Lombardia.

Anche qui nata con un’iniziale impronta elitaria e aristocratica, dimostra fin da subito attenzione per il territorio e interesse per lo sviluppo turistico: nel 1873 viene realizzata la “Guida alla Valtellina” di Fabio Besta e nel 1900 sono già quattro i rifugi costruiti dal Cai Valtellinese (oggi i rifugi di proprietà sono 14, di cui 2 gestiti). Con il tempo le attività aumentano e coinvolgono sempre più persone (Chi fosse interessato può leggere il volume Dal Corno Stella al K2, che ripercorre la storia del Cai Valtellinese fino al 1996).
  • Rifugio Marinelli Bombardieri - Credit: Roberto Ganassa

Le iniziative per i 150 anni

Il compleanno ufficiale sarebbe il 18 agosto, ma diverse iniziative hanno già preso il via. La Montagna al Cinema a febbraio ha proposto 3 tra i migliori film sull’alpinismo degli ultimi anni; ad aprile verrà pubblicato il tradizionale annuario corredato dalla storia degli ultimi 25 anni del Cai Valtellinese a cura di Guido Combi, che sta anche seguendo il libro dedicato alla scuola di alpinismo provinciale della Fondazione Bombardieri.

Il 28 e 29 maggio a Bormio si svolgerà l’assemblea dei delegati del Club Alpino Italiano per l’elezione del nuovo presidente nazionale, che vedrà quindi arrivare sul territorio dalle 400 alle 600 persone. A metà giugno al teatro Sociale di Sondrio andrà in scena uno spettacolo con recitazione, musiche e coro, ispirati a Walter Bonatti. A metà luglio con l’iniziativa La Pica de Crap verrà premiata una figura di spicco del mondo alpinistico…e per quest’anno si prevede un ospite di eccezione!

Tutte le iniziative sono pubblicate sul sito caivaltellinese.it

Uno sguardo al presente e al futuro

Al Cai si avvicinano molti giovani che vogliono approcciarsi all’alpinismo tradizionale e condividono i valori della tutela e rispetto dell’ambiente; anche tanti laureandi si avvicinano a questo mondo chiedendo di poter consultare la biblioteca e i nostri archivi.
Possiamo quindi dire che anche grazie all’interesse di questi ragazzi il Cai Valtellinese può guardare al futuro tenendo fermi i valori che l’hanno sempre animato, viaggiando verso la riscoperta della montagna come percorso interiore, di crescita personale e nel rapporto con gli altri, di armonia e amore per la natura.

La sostenibilità ambientale che oggi spesso si invoca è già scritta da tempo nel nostro patrimonio, per questo vogliamo continuare il lavoro fatto fino ad ora di accompagnamento e scoperta della nostra identità perché troppo spesso si cercano mete lontane senza prima conoscere quello che abbiamo vicino. Con questo spirito di apertura mentale e la voglia di valorizzare davvero un turismo lento, vi salutiamo citando Lugi Bombardieri, le cui parole sintetizzano lo spirito con cui leggere questi 150 anni di storia e il futuro “La montagna è scuola di carattere, onestà, solidarietà umana e amore per la natura”

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