Non mi stancherò mai di dirlo: quello che più colpisce dei borghi in Valtellina è la loro autenticità! La capacità di non mettere una gelateria ogni angolo, il rispetto per la storia, la cura delle tradizioni e la tendenza a preservare questa storia e queste tradizioni, insieme.
La Valtellina un tempo era una zona interamente paludosa, da qui l’esigenza di vivere “in altezza” e di costruire dei terrazzamenti per coltivare. Queste necessità storiche hanno dato una forte impronta urbanistica paesaggistica alla zona che, vi dico già, risulta unica nel suo genere.
Quali borghi quindi visitare a tutti i costi quanto si va in Valtellina?
1. Codera
Quello che caratterizza Codera e la Val Codera è sicuramente l’unicità: non esistono strade asfaltate, non ci sono mezzi pubblici e se sali da Novate Mezzola anche la bicicletta sarebbe di troppo, sono tutti scalini.
Qui puoi arrivare solo a piedi o in elicottero. Nel paesino di Codera vivono 7/8 abitanti fissi e se ne ritrovano molti di più nei weekend estivi o in caso di serate speciali, ma in inverno di persone che restano ce ne sono decisamente poche. Eppure proprio qui, in questo borgo realmente isolato dal mondo, si assapora un gusto unico: le case di montagna, la pietra, il granito di secoli fa, la cucina valtellinese che rende questa terra così speciale… La Val Codera è un braccio della Valchiavenna, si trova sopra Novate Mezzola in Provincia di Sondrio.
Servono circa 2 ore di camminata per salire e quando si arriva si trova un borgo di montagna rimasto intatto.
Cosa vedere: un tour/giro o visita con l’associazione Amici di Val Codera saprà farvi realmente capire e ammirare questo borgo ad oggi tenuto in vita proprio dai volontari che, diciamolo, fanno un gran lavoro basato sulla totale passione da un lato e la grande competenza storica dall’altro. Colpisce vedere l’amore con cui si sta tenendo in vita e riportando al suo originale trascorso il borgo di Codera e fidatevi, andarci da soli non è la stessa cosa. Aggiungo: non fatevi sfuggire un bel pranzo al Rifugio Osteria Alpina.
Scilironi
Cambio di Valle e di scenario: Scilironi è poco sopra Sondrio e per anni è stato presente su tanti libri di storia e di arte grazie alle foto che lo ritraevano. Qui si può arrivare comodamente in macchina senza alcuna fatica.Il colpo d’occhio che si ha dalla strada pare portare in un borgo fiabesco, anche se nel concreto tante case sono abbandonate. Il nome del Paese deriva dalla famiglia Scilironi, unico nome delle famiglie qui presenti un tempo (racconta la guida). Altra stranezza storica è la distribuzione a sorteggio delle case. Dopo un tot di anni, le case del paese venivano tolte a chi ci abitava e ridistribuite ad altri abitanti. Applicavano praticamente una turnazione a sorteggio di modo da avere gli stessi diritti tutti quanti e case “uguali” per tutti.
Cosa vedere: fermarsi lungo la strada prima di arrivare e godere del colpo d’occhio. Fare le foto nel caso vogliate farle, ma soprattutto rendervi conto di come questo borgo sia arroccato e addossato alla parete della montagna. bellissimo
3. Spriana
La chiesetta, la piazza e le mucche: lo so, per chi vive in montagna è normale incontrare le mucche all’ingresso di un borgo, ma per chi le vede più nei film che nella realtà?
Spriana è a pochi chilometri da Scilironi e si tratta di un paese più moderno, abitato e con una bella piazza del municipio. La cosa che più colpisce dei borghi della Valtellina è vedere come si sono organizzati gli abitanti dovendo vivere in condizioni ostili. Parliamo pur sempre di borghi di montagna e qui l’inverno si sente tutto.
Cosa vedere: gli scorci! I vasi che decorano le case, i fiori a contrasto con il grigio della pietra, la scale delle case esterne. E ancora Spriana dall’alto, merita.
4. Scarpatetti - Sondrio
Ero stata a Sondrio tante volte, ma non mi ero mai resa conto di quanto fosse bella e speciale fino al momento in cui non ho scoperto Scarpatetti, un vero e proprio borgo dentro la città e per di più di una bellezza rara. Un tempo zona di contadini, prende il nome da una famiglia importante e ricca di Sondrio.Quello che più colpisce qui è l’ordine visivo, la cura evidente e l’amore dei cittadini stessi. Tanti i balconi con i fiori colorati, gli scorci da cartolina e i cortili che nascondono un mondo difficile da immaginare per chi arriva dalla grande città.
Cosa vedere: gli interni dei cortili, fino a che non scovate le case costruite sulla roccia al fine di salvaguardare il terreno coltivabile ai tempi in cui la Valtellina era paludosa (così mi ha spiegato la guida). Proprio allora si preferiva quindi edificare su una roccia pur di non togliere terreno prezioso all’agricoltura e il risultato di oggi è semplicemente spettacolare.
5. Fracaiolo - Sondrio
Questo è un altro quartiere/borgo di Sondrio che riporta direttamente indietro nel passato, a mio parere. Storicamente parlando si tratta di una zona un tempo abitata da fabbri ed era il quartiere dei mulini, ancora visibili oggi. Sono ancora presenti delle testimonianze molto chiare del suo passato: un grande lavatoio, il canale, un mulino, i resti di alcuni ruote con le pale… e l’atmosfera. Sembra intatta.Cosa vedere: il mulino dalle due diverse prospettive.
6. Ponte in Valtellina
Questo borgo ha delle sorprese da non trascurare e su cui serve soffermarsi. La prima, visibile a occhio nudo: è davvero bellissimo. Diviso in due zone chiamate “Chiesa di fuori” e “Chiesa di dentro”, Ponte in Valtellina ha dato i natali a Giuseppe Piazzi, importante astronomo italiano a cui è stata anche dedicata una statua nella piazza centrale.Sempre nella piazza centrale si trova anche un altro elemento da non trascurare: una lunetta affrescata da Bernardino Luini, pittore leonardesco tra i più importanti di quegli anni nelle zone del milanese. Passeggiando per Ponte poi restano da scoprire anche qui gli scorci. Se cercate di salire e vedere il paese dall’alto, avrete un colpo d’occhio sorprendente: non è così piccolo come sembra. E non solo: qui ci sono 17 chiese.
Cosa vedere: Piazza Bernardino Luini dove si trovano sia la statua che la chiesa con l’affresco di Bernardino Luini e poi ancora il negozio autogestito, ovvero un piccolo negozietto dove si trovano dei prodotti locali e si può entrare, prendere il proprio prodotto e pagare… Senza che ci sia nessuno che controlla. Nel pieno rispetto reciproco e nella totale fiducia del prossimo. Non trovate sia meraviglioso?
7. Teglio
Se volete mangiare i veri pizzoccheri, quelli divenuti famosi in tante parti d’Italia, quelli che seguono una ricetta originale, sappiatelo, dovete venire a Teglio. Così mi hanno detto alcuni ristoratori che hanno fondato l’Accademia del Pizzocchero e così mi confermano i valtellinesi. Teglio inoltre è probabilmente il paese che dà origine al nome della Valtellina da “valle del Tellina” ovvero valle di Teglio, onore dovuto alla sua posizione strategica un tempo e semplicemente suggestiva oggi.Cosa vedere: chiesa di San Pietro (spesso chiusa, ma se trovate la porta chiusa, andate all’Hotel Combolo e chiedete le chiavi. Ve le daranno, ne vale davvero la pena) e il palazzo Besta divenuto museo di se stesso e visitabile.
8. Castello dell’Acqua
“In questa fucina Donato, il nostro fabbro, lavorava ancora come un tempo. Il figlio ha aperto un’officina moderna, ma certe cose non si possono fare con le macchine, serve usare gli attrezzi di un tempo” e difatti tutto è rimasto come un tempo nella Fucina Cavallari di Castello dell’Acqua. “Donato non permetteva a nessuno di spostare niente” mi racconta il vice sindaco.Trovo meraviglioso conoscere anche la storia degli abitanti di un borgo e non solo le sue mura proprio perché ti rendi conto di come siano uno il complemento dell’altro… Fatto sta che Castello dell’Acqua è un borgo capace di emozionare.
Cosa vedere: la fucina Cavallari e il mulino di Castello dell’Acqua dove si fanno le farine per i pizzoccheri, ma anche per la polenta. Ma già che ci siete ci sono 40 km di sentieri tutti sistemati e rifatti, vorrete mica perderveli?