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IV edizione Rami d'ORA

Una rassegna di arti performative, laboratori ed esperienze tra le Orobie Valtellinesi



Un lavoro silenzioso


Un lavoro silenzioso in luoghi che sembravano dimenticati, cominciato osservando tanto e incontrando gli abitanti di Piateda. Castellaccio (in dialetto Castelasc) è poco più su, raggiungibile grazie ad una strada sterrata che si inoltra nel bosco. Erica Meucci ci ha passato le estati della sua infanzia ed adolescenza ed oggi è l’unica abitante della frazione. Dal 2021 è un luogo di accoglienza per artisti, mentre in estate ospita una rassegna chiamata Rami d’ORA, oggi giunta alla sua quarta edizione. Si tratta di sei fine settimana di performance, laboratori ed esperienze in natura, non solo qui ma anche tra i comuni di Sondrio, Morbegno e Tirano. L’evento è promosso dal collettivo Laagam ed è diretto proprio da Erica, con Francesca Siracusa e la consulenza artistica di Riccardo Olivier. Le proposte si diramano attraverso boschi, sentieri e radure, con l’obiettivo di intrecciare le performance dal vivo con l’esperienza intima del territorio. Il titolo dell’edizione è “entrare nel bosco”, dove il bosco è inteso come porta d’accesso per un contatto privilegiato con ciò che ci circonda.
  • Uno scorcio su Castellaccio (photo credit: ORA)

Primo fine settimana


Si comincia venerdì 24 maggio con il debutto di You, elsewhere di Francesca Siracusa per il collettivo Laagam, a Castelasc. Il progetto è realizzato con il sostegno di Mic e SIAE nell’ambito del programma Per Chi Crea. Qui la danza è uno strumento di relazione tra le due figure in scena, in perenne disequilibrio tra attesa, incontro e conflitto con l’Altro. Il 25 e 26 maggio, in Piazza Campello a Sondrio, tocca al performer e coreografo greco Ioannis Mandafounis, ospite d’eccezione insieme alla sua compagnia. La loro performance One One One ha l’obiettivo di annullare le distanze fisiche ed emotive tra danzatori e pubblico, trasformando il tutto in una forte esperienza comune. Infine, il primo fine settimana si chiude con Atmosferologia. Veduta > Tirano della compagnia mk di Michele di Stefano. In questo caso il pubblico fruisce in cuffia, affacciato al balcone naturale del Complesso di Santa Perpetua di Tirano. La traccia sonora e la dislocazione dei performer collegano gli spazi vicini e lontani abbracciati dal punto panoramico.
  • You, elsewhere (photo credit: ORA)

Secondo fine settimana


Tra il 28 e il 31 maggio alcuni spettacoli per i più piccoli. Nelle scuole di Tirano e Sondrio Ekodanza presenta IoForesto, un racconto poetico e appassionato da parte di due danzatori-performer. Questi si addentrano nel mondo vegetale, dichiarando la necessità di “forestare” un pensiero che parte dalla saggezza e dal comportamento della natura. Il 31 maggio e 1 giugno tornano Filippo Porro e Silvia Dezulian - alias Azioni Fuori Posto - con Perspectiva, pluripremiata performance di danza urbana co-prodotta dal Festival Oriente Occidente. Si comincia nei cortili condominiali e sotto le case di Morbegno, Piateda e Sondrio per poi spostarsi lungo strade, marciapiedi e giardini e infine entrare nelle prospettive domestiche della gente. Viene quindi data la possibilità di osservare i danzatori-esploratori attraverso finestre, porte e balconi. Chiude il fine settimana (2 giugno) la performance della scozzese Suzi Cunningham e del musicista valtellinese Paolo Novellino. All’orto RisOrto di Sondrio un evento tra danza e musica con a seguire una serata di festa.
  • Perspectiva (photo credit: ORA)

Terzo fine settimana


Il terzo fine settimana si apre con una nuova attenzione al giovane pubblico delle scuole. Per venerdì 7 giugno è in programma la performance Aλς di Chiara Marolla alla Casetta dell’accessibilità di montagna di Albosaggia. Si parla di un personaggio ambiguo e multiforme, al valico tra essere umano, vegetale o animale, che vive lo spazio con maschera e oggetti da lavoro. L’8 giugno la presentazione a tutto il pubblico lungo il Sentiero Valtellina insieme a Suzi Cunningham con Rules to live by e Francesca Bertolini con Dodder. Da un lato una danza magnetica e misteriosa, dall’altro una riflessione sulla relazione tra corpi danzanti e ambiente naturale.
  • Rules to live by (photo credit: ORA)

Quarto fine settimana


Il quarto weekend prevede un unico appuntamento per domenica 16 giugno, con Fabio Bonelli che propone Matitanti nel contesto della Fiera dei Libri e della Lettura di Tirano. La performance consiste in un ensemble in cui l’atto del disegnare si trasforma in un gesto ritmico, visivo e sonoro. Il pubblico può prendere parte liberamente e per il tempo che lo desidera.
  • Matitanti (photo credit: ORA)

Quinto fine settimana


Il penultimo fine settimana comincia con la regina delle esperienze in natura. Giovedì 20 giugno è in programma la notte nel bosco senza tenda accompagnati dalla guida Andrea Mori, un’occasione per salutare il solstizio d’estate guardando le stelle. Per lo stesso giorno è previsto l’inizio di un percorso di formazione in collaborazione con Danza Urbana. Questo coinvolge un gruppo di performer nel laboratorio a cura di Giovanni Campo tratto dalla sua scuola sul movimento minimo Rami. Infine, domenica 23 giugno l’appuntamento è al Cràp de la Nona per la Giornata alla Falesia in collaborazione con il Parco delle Orobie Valtellinesi. Si parte la mattina con pratiche di arrampicata a 1300 m s.l.m., per poi proseguire nel pomeriggio con le performance Amadriadi di Michele Ifigenia Colturi / Tyche e Single Pitch di Piergiorgio Milano. Nella prima una figura mitologica diventa espediente per regalare un momento di sospensione allo spettatore. Nella seconda si sfida la verticalità della parete rocciosa attraverso eleganza, naturalezza e imprevedibilità dell’arrampicata sportiva.
  • Amadriadi (photo credit: ORA)

Sesto fine settimana


La chiusura della rassegna è in programma per domenica 30 giugno a Piateda alta con due esibizioni. Chiara Marchese si presenta con Mavara, un assolo per due corpi in equilibrio sul filo molle che esplora le origini del circo e della marionetta. A seguire Camilla Monga e il polistrumentista Emanuele Maniscalco con Væver, in collaborazione con Ambria Jazz Festival. Questa la conclusione della IV edizione di Rami d’Ora, che anche quest’anno invita a non essere solo semplici spettatori ma partecipanti attivi e con la volontà di condividere un contatto con la natura. I valori fondanti che si cercano di trasmettere sono la convivialità, il rispetto e l’ascolto dell’ambiente.
  • Mavara (photo credit: ORA)

Clicca QUI per visualizzare il sito ufficiale di ORA, dove è possibile ottenere maggiori informazioni e consultare il programma completo della rassegna.

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