Il rosa dei rododendri, con il verde dei prati e dei pochi arbusti, che in autunno si colorano di ocra. Le acque azzurre e blu, che in inverno ghiacciano, ricoperte da neve copiosa. È in ogni particolare, da osservare e scoprire, che la natura è protagonista in questa escursione non troppo impegnativa. La meta sono i laghi di Porcile, laghetti di origine glaciale in Val Tartano, a circa 2000 metri di quota.
Il tempo di percorrenza è di 2 ore circa. Il dislivello è di quasi 600 metri.
Itinerario
Il punto di partenza è in Val Lunga (la valle a sinistra rispetto al centro abitato di Tartano), nei pressi della contrada Arale, quando la strada termina in località Scesure ed inizia, in prossimità di un tornante, il sentiero numero 112.Siamo a circa a 1500 metri slm; qui il percorso attraversa un bosco di conifere e, poi, una serie di prati, con i muretti a secco, barek in dialetto, che una volta delimitavano le porzioni di pascolo e oggi raccontano il passato agricolo-pastorale della Val Tartano.
Superata la Baita Bianca, si attraversauna passerella in cemento sul torrente della Val Dordonella e una serie di tornanti in un fresco sottobosco. In sottofondo il mormorio delle acque del torrente Tartano, che scendono a valle, e che, poco sopra, sono da attraversare su un percorso di sassi nella piana con la Casera Porcile (1803 m slm),
Un bel prato in pendenza, fiorito con la bella stagione, accompagna verso la Baita Lares.
Al bivio seguire sul sentiero di sinistra.
Il percorso, indicato con i segnavia bianco-rossi, risale su roccia e sentiero, tra cespugli e pochi larici, sino a raggiungere - dopo un pianoro - il primo lago, a quota 2005 metri, detto “Piccolo”.
In sequenza, il dislivello è modesto, ci sono, ognuno in una sua conca, il lago “Grande” (2030 m slm) e poco più su, seguendo la segnaletica, il lago “di Sopra" (2095 m slm).