Livigno: sono le 19.00 ed io sono pronta, vestita di tutto punto con sciarpa, maglione, pantaloni lunghi e scarpe comode per addentrarmi in una nuova avventura lunga 5 km in mezzo al bosco.
Non si stratta di una semplice camminata lungo un classico percorso di montagna, il sentiero in questione è caratterizzato da 5 postazioni del gusto, da musica, lanterne, tanti cuochi e tanti amanti del buon cibo.
Di cosa sto parlando? Del “Sentiero Gourmet”, ovviamente! Un percorso enogastronomico alla scoperta delle eccellenze della cucina italiana e livignasca, curato dall’Associazione Cuochi e Pasticceri di Livigno.
Il viaggio inizia all’Alpe Vago dove, dopo pochi minuti di cammino, ci viene consegnata una tasca porta bicchiere da collo dove all’interno c’è il calice che ci accompagnerà di tappa in tappa lungo il percorso. Da qui la nostra guida folcloristica in abiti tradizionali ci ha fatto strada tra prati e boschi alla scoperta di ciascuna delle postazioni del gusto.
Alpe Vago - Ph. Credit Eleonora Rubartelli
Associazione Cuochi e Pasticceri di Livigno
Gli antipasti
Dopo il primo chilometro ecco la prima tappa: una sala a cielo aperto con tavoli e panche disposti a cerchio intorno a un focolare. Attorno a noi c’è la natura in tutto il suo splendore. Una volta preso posto sui bancali, ci viene illustrano il menu di questa prima tappa: gli antipasti. Gli chef si sono ispirati ai piatti tipici locali reinterpretandoli in chiave moderna, il tutto accompagnato da ottimi vini.I Primi Piatti
Proseguendo lungo il sentiero e addentrandoci sempre di più nel fitto bosco, siamo stati accolti dalle note di un pianoforte in lontananza: eravamo vicini alla seconda postazione dove venivano serviti ottimi primi piatti. Il fingerfood gourmet che ho preferito è stato “polenta cùncia, cheluda e salvadì”.Piatti di mezzo
A malincuore abbiamo ripreso il cammino ma il mio calice di vino, rimboccato prima di partire, ha reso più allegra la passeggiata fino alla terza tappa dove ci hanno servito i piatti di mezzo, ossia fingerfood rinfrescanti per preparare la bocca ai secondi.I secondi
La quarta tappa è stata la mia preferita. Lungo il sentiero, appena dopo aver superato il fiume, ho incominciato a intravedere l’allestimento della postazione dei secondi. Non credevo ai miei occhi: quello che vedevo erano vecchie cabine gialle e quadrate del Carosello 3000, c’erano gli slittini e gli sci vintage infilati nella neve … si avete capito bene !!! Non so come, ma sono riusciti a recuperare la neve e a portarla fin lassù per arricchire e rendere la scenografia ancor più autentica.Le cabine non erano solo ornamentali, infatti, era proprio lì dentro che avremmo mangiato. In gruppi di 4 si entrava nell’abitacolo e, una volta sistemati nei rispettivi seggiolini, veniva inserito all’interno un asse che fungeva da tavolo. Sicuramente è stata la postazione più suggestiva. Per allietare il nostro pasto, una giovane ragazza ha cantato per noi e la sua voce dolce e delicata ha reso la nostra permanenza in cabina ancor più piacevole.
Ph. Credit Eleonora Rubaltelli
Ph. Credit Eleonora Rubaltelli
Ph. Credit Eleonora Rubaltelli
I dolci
Ormai il sole è tramontato dietro alla montagna, intorno a noi si sta facendo sempre più buio, è giunta l’ora di raggiungere l’ultima postazione, quella dei dessert.Arriviamo all’ultima tappa che ormai è già buio, effettivamente sono passate 2 ore e mezzo dall’inizio del nostro viaggio gourmet, ma nonostante i tanti assaggi c’è ancora posto per il dolce, anzi per le 5 piccole bontà che i pasticceri ci hanno preparato. Malgrado stiano arrivando le prime gocce di pioggia, i pasticceri ci accolgono calorosamente come se il temporale imminente non li preoccupasse minimamente. Prendiamo posto sui tronchi di legno adibiti a panchine, lentamente ci gustiamo ogni singolo dolcetto nella vana speranza che questo sentiero gourmet non sia alla fine ma purtroppo il campanaccio della nostra guida suona nuovamente e ciò sta a indicare che è tempo di abbandonare l’ultima postazione.
Procediamo lentamente lungo il sentiero rievocando il dolce sapore del passito appena bevuto. Ripenso al lungo percorso appena concluso e mi reputo molto fortunata per aver partecipato a questo evento davvero unico.