Lo Snowfarming per salvaguardare la neve e l'energia
Una tecnica per permettere agli impianti di anticipare la stagione invernale e di risparmiare tanta energia
Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di
snowfarming. Si tratta di una pratica per la salvaguardia della neve dallo scioglimento durante l’estate, allo scopo di poterla riutilizzare per l’inverno successivo. Data la scarsa quantità di neve degli ultimi anni, le località sciistiche hanno cominciato a servirsi di questa tecnica così da poter garantire la base per la preparazione delle piste. In questo modo è possibile cominciare in anticipo la stagione invernale, indipendentemente dal fatto che si siano verificate precipitazioni oppure no, o addirittura organizzare eventi sportivi nei mesi più caldi dell’anno. Una delle più grandi opere in questo senso si è vista in occasione delle
Olimpiadi Invernali di Sochi del 2014, con la conservazione di circa 800.000 m3 di neve.
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La neve mentre viene conservata e salvaguardata. (Credits: Livigno Next)
In che cosa consiste?
La tecnica consiste nella realizzazione, alla fine dell’inverno, di
grandi cumuli di neve che vengono riposti in luoghi appositi e ricoperti con un materiale isolante che ne evita la fusione nel corso dei mesi più caldi. Spessore, conducibilità termica e capacità termica sono le caratteristiche più importanti che devono possedere, così da ridurre a zero il trasferimento di calore dall’atmosfera. Naturalmente è impossibile salvare tutta la neve a causa dell’umidità e delle alte temperature estive, ma non è impensabile riuscire a conservarne fino all’80% della quantità iniziale. Non a caso, dunque, l’interesse per lo snowfarming è in aumento tra i gestori dei comprensori che così possono garantire un avvio puntuale della stagione e un’offerta minima di sport invernali.
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La neve conservata viene utilizzata come base per le piste. (Credits: Livigno Next)
A Livigno la neve anche in estate!
A servirsi di questa pratica in provincia di Sondrio è
Livigno, che dispone di ampi spazi dove poter accumulare la neve per la conservazione durante l’estate. Da qualche anno vengono stoccati circa 45000 m3 alla fine dell’inverno, che vengono poi utilizzati per due scopi principali tra agosto e ottobre. Il primo riguarda l’evento
1k Shot e Gara da li Contrada, un evento che vede il centro del paese trasformarsi in una pista da sci di fondo su cui prendono parte vere e proprie gare sia per atleti sia per amatori. Invece, con l’arrivo dell’autunno si procede alla preparazione dell’
anello di sci di fondo per permettere alle squadre di potersi allenare in altura nel Piccolo Tibet. In generale, l’obiettivo è di non rinunciare al ruolo di località invernale neppure in estate.
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Lo sci di fondo autunnale è possibile grazie allo snowfarming. (Credits: Livigno Next)
Lo Snowfarm 3000
Allo scopo di migliorare ulteriormente l’efficientamento energetico dell’innevamento programmato e dare così una maggiore certezza sulle date di apertura di alcuni impianti, nel 2022 è stato svolto un importante test in prossimità della cima di
Carosello 3000. Sono stati ammassati 10.000 m3 provenienti dalle varie strutture e sono stati coperti con un sistema a due strati con una funzione ben precisa. Un primo telo protettivo avrebbe protetto la neve dallo sporco, quindi due strati di lana di legno isolante e infine un ulteriore telo bianco in grado di riflettere la luce solare ed evitare il surriscaldamento. Le simulazioni prevedevano che si sarebbe potuto salvare l’80% della neve, permettendo quindi il completo innevamento della
Pista Baby e garantendo così un notevole risparmio energetico. La grave siccità che ha caratterizzato il Nord Italia in quel periodo ha comportato una perdita di quattro punti percentuale, ma il risultato è stato comunque soddisfacente. La neve è stata utilizzata, in parte, anche per la costruzione dello
snowpark The Beach, che ha potuto così aprire con due settimane di anticipo rispetto alle precedenti stagioni invernali.
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Il Carosello 3000. (Credits: Livigno Next)
Conclusioni e obiettivi
Lo
Snowfarm 3000 si è rivelato un test efficace poiché ha permesso di ottenere numerosi dati sull’efficientamento energetico e di acquisire know-how per poter studiare nuovi progetti su più larga scala. Fondamentale è stata anche la collaborazione dell’
Ufficio Turistico di Livigno e di
Alpsolut, una start-up specializzata nello studio dei comportamenti della neve. L’obiettivo, come detto, è garantire la migliore offerta a livello turistico, con l’apertura puntuale (o addirittura anticipata) degli impianti e l’ottimizzazione dei costi energetici, così da non rinunciare mai al ruolo che contraddistingue Livigno.
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Livigno non vuole smettere di evolversi. (Credits: Livigno Next)