Irene Righetti
RunningPost

Valtellina Wine Trail, di corsa tra vigne e cantine

Corsa e vino, un’accoppiata vincente… Grazie al Valtellina Wine Trail e al Nebbiolo delle Alpi, prodotto dalle viti che crescono sui terrazzamenti delle Alpi Retiche



Un piccolo angolo nel cuore delle Alpi

Non ero mai stata in questa zona della Lombardia e scoprirlo a suon di chilometri è stato incredibile. Perché sono subito entrata fisicamente nel cuore del territorio dove cresce il Nebbiolo, vitigno molto particolare in grado di regalare vini eleganti e strutturati.
Un vino non banale, come non è banale la sua produzione, a partire dalla raccolta che avviene senza l’ausilio di mezzi meccanici, completamente a mano, e che talvolta quando il terreno è impervio richiede addirittura l’uso dell’elicottero. Una vera viticoltura eroica! 1200 poi le ore di lavoro in un anno per la vendemmia (contro le 300-200 che occorrono in pianura), e 2000 le ore di sole di cui gode la valle, le stesse dell’isola di Lampedusa. Incredibile, vero?!?

Il percorso tra i terrazzamenti

Sono rimasta sbalordita quando mi hanno snocciolato questi dati, così come sono rimasta colpita dalla gara di 12,5 km che ho corso sabato 10 novembre, il Sassella Trail, l’evento short inserito all’interno del Valtellina Wine Trail, che parte da Castione Andevenno e percorre tutta la zona del Sassella, quella dal clima particolarmente mite grazie al vento “tiepido” che nel pomeriggio soffia dal lago di Como.
Lo start ed ecco che si sale e all’improvviso mi ritrovo immersa nei filari gialli delle viti, senza più uva perché è stata raccolta due settimane prima.
Il cielo è plumbeo ma dopo un paio di chilometri il sole squarcia le nubi trasformando il paesaggio in una tavolozza carica di colore: verde smeraldo, giallo ocra, azzurro turchese.
Continuo a correre, mi guardo attorno e noto delle grandi macchie spinose. Che cosa sono?!? Mini fichi d’india di un bel colore rosa antico. Non sapevo che potessero crescere fin quassù!
Si sale ancora e poi, ecco la prima cantina, si transita attraverso i locali dove sono poste alti botti e poi ecco un bel bicchiere di Valtellina DOC.
I runners sfilano; alcuni vanno velocissimi, altri come me si fermano volentieri a degustare un po’ di vino decantato persino da Leonardo da Vinci nel suo “Codice Atlantico” che lo definì “Potente assai”.
Continuo a macinare chilometri e strada facendo incontro Xavier Chevrier, pluri-medagliato e campione europeo di corsa in montagna nel 2017, che non corre ma fa il tifo per noi.
Un’altra cantina, poi un’altra, e un’altra ancora. Alla fine ne conto cinque!
Poi si scende e in un battito di ciglia arrivo nella centralissima Piazza Garibaldi, a Sondrio, dove è posto il traguardo. Siamo già arrivati?!? Ebbene sì e mi dispiace un sacco, ma quando le cose sono belle, si sa, finiscono sempre troppo presto.

I vincitori

Per la cronaca il primo atleta a tagliare il traguardo della 12,5 km in 57’00” è stato Dionigi Gianola, in campo femminile Elisa Compagnoni, 1h04’06”.
Le altre due gare, partite entrambe nel pomeriggio per godere del tramonto, hanno visto trionfare nella 42 km i piemontesi Elisa Desco, 3h48’42” (già vincitrice nel 2016), e Cristian Minoggio, 3H16’40”.
Nella 21 km Luca Cagnati, 1h30’23”, e l’azzurra di corsa in montagna Elisa Sortini, 1h41’08”.

Un tocco di gusto

Ci pensa l’Azienda Agricola Marsetti, con la sua cantina del settecento, ad accontentare il gusto.
Prima uno sguardo da vicino alle viti, quindi via nei locali sotterranei dove avviene il processo di vinificazione, e dove si trova un piccolo vano polveroso in cui giacciono delle bottiglie di inizio Novecento. Il vino è ancora “bevibile” mi assicura la guida, ma non è in vendita, è custodito gelosamente per le occasioni speciali.
Quindi mi sposto nel locale dedicato alla degustazione: otto i vini, serviti in un crescendo di gradazione, dal bianco dell’Arcipretura (ebbene sì in Valtellina si coltivano anche vitigni che danno vino bianco) allo Sforzato D.O.C.G. Il tutto accompagnato da salumi e formaggi locali.
Inutile dire che è stato un viaggio nel gusto incredibile!

Provare per credere

La seconda cantina che ho visitato si trova a Chiuro, un paese a una decina di km da Sondrio, ed è la Casa Vinicola Nera.
Prima di tutto sono andata a vedere dove cresce la vite di una zona particolare: l’Inferno. L’Inferno vanta la maggiore pendenza del terreno (può arrivare al 60-70 per cento) e il maggiore irraggiamento solare che di conseguenza ha un’influenza importante sul muretto a secco che prende più calore, e di notte, grazie allo scambio termico, lo rilascia alla vigna. Ecco perché l’Inferno rispetto agli altri Valtellina Superiore ha la stessa gradazione ma un corpo e una struttura più minerale.
Ma è tempo di degustare: un nebbiolo vinificato in bianco e chardonnay (La Novella), Valtellina Superiore DOCG (Le Coppelle), e lo Sforzato, abbinati a bresaola, Taróz, un purè di patate arricchito di fagiolini, cipolla, burro d’alpeggio e Casera DOP, e poi polenta cropa fatta con la farina di grano saraceno e la panna, e i chiscioi, delle frittelle di grano saraceno.
Anche in questo caso non è stata una semplice degustazione ma un tour nel tempo, nella terra e nei sapori.


Se come me amate la corsa, ma anche il buon vino e il cibo della tradizione non potete lasciarvi scappare la Valtellina, una destinazione per sentirsi a casa, tra amici, che saprà stupirvi per la grande bellezza e gentilezza.

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