Giorno 4 Villa di Tirano - Sernio
Il mattino dopo abbiamo ripreso il Sentiero Valtellina fino a Tirano per fare un giro veloce in città tra palazzi signorili e chiese e quella della Madonna di Tirano merita assolutamente una visita: al suo interno c’è un gigantesco organo ligneo con complicatissimi intagli che sembra essere stato realizzato per una chiesa molto più grande di questa, tanto che diventa difficile coglierlo nella sua interezza con un solo sguardo.Subito fuori Tirano ci siamo trovati su un tratto di strada condiviso tra il Sentiero Valtellina e il Sentiero dei Castelli, un percorso che collega vari castelli, torri e chiese da Tirano a Grosio. Così abbiamo deciso di fare l’ultima deviazione del nostro viaggio. Come il Sentiero Valtellina, anche quello dei Castelli è ben segnalato da cartelli, ai quali però noi non facciamo molta attenzione e non ci accorgiamo che su di essi non è disegnato un semplice ciclista ma una mountain bike in impennata… ci siamo resi presto conto del nostro errore. Questo sentiero infatti è pedonale e anche se può essere percorso da amanti del mountain bike fuoristrada, non è assolutamente percorribile da ciclisti con biciclette normali per via della natura del terreno, che spesso presenta scalini. Poco male: accertata questa cosa abbiamo deciso di raggiungere comunque alcuni castelli e punti panoramici passando per le strade carrabili che collegano i vari paesi e facendo qualche tratto a piedi. Questa soluzione di ripiego però ci ha portato a fare un piacevole incontro: dopo essere passati per Lovero con la chiesa di S. Alessandro e il suo impressionate ossario, ci siamo diretti a Tovo Sant’Agata dove abbiamo incontrato per caso il signor Sergio, un signore che ha viaggiato parecchio ma che ha sempre avuto nel cuore la sua Valtellina e, finito di lavorare all’estero, ha deciso di costruire la sua casa su quello che un tempo era l’orto della sua famiglia.
A Tovo Sant’Agata abbiamo parcheggiato le biciclette e siamo saliti a piedi fino al castello di Bellaguarda. Qui ci siamo goduti una bellissima vista panoramica sulla valle illuminata dal sole al tramonto. La notte l’abbiamo trascorsa a Sernio, all’ostello il Seicento.
Giorno 5
Il mattino del nostro quinto giorno in bicicletta abbiamo voluto provare l’inizio della famosa e faticosa salita del Mortirolo...che con l’ebike è diventata accessibile anche per noi! Pedalando placidamente abbiamo raggiunto la Torre del Pedenale. Il Sentiero dei Castelli ufficiale porta fino a Grosotto quindi è lì che siamo andati – anche se seguendo vie alternative. Arrivati siamo entrati nel Santuario della Beata Vergine delle Grazie dove troviamo, come a Madonna di Tirano, un organo gigante in legno, ma questo sembra più piccolo visto che l’interno della chiesa è più spazioso.Finite le deviazioni, siamo tornati definitivamente sul Sentiero Valtellina per raggiungere Grosio. Abbiamo trovato questo paese molto interessante col suo bellissimo centro storico fatto di case in pietra e cortili nascosti da pesanti portoni in legno che però sono spesso aperti. Qui abbiamo incontrato il gruppo folcloristico La Tradizion che tiene vivi i costumi grosini indossando i particolari abiti tradizionali durante vari eventi. Gli abiti tradizionali di Grosio hanno influenze veneziane e sono diversi da quelli dei paesi circostanti, tanto che, un tempo, gli abitanti di questa città erano riconoscibili a colpo d’occhio.
Dopo un curioso aperitivo circondati da persone che sembravano venire da un’altra epoca ci siamo diretti in un altro posto che ci ha fatto viaggiare nel tempo: il Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio. Qui, sulla roccia chiamata Rupe Magna, larga 35m e lunga 80m ci sono oltre 5000 incisioni risalenti ad un periodo compreso tra il IV e il I millennio a.C. La cosa più emozionate è stata poter camminare scalzi su questo pezzo di storia. Ma la nostra visita a Grosio non si è conclusa qui, di fianco alla Rupe Magna infatti ci sono ben due castelli: il Castello di San Faustino (X-XI sec) e il Castello Nuovo (1350-1375). Di entrambi i castelli rimangono solo ruderi ma è stato comunque molto affascinate passeggiare in quest’area dalla storia millenaria.