Sara Missaglia
Wine One Way

Vini di corsa

L'importanza dei vini per il territorio



La tappa del Giro d’Italia 2022 da Salò all’Aprica del 24 maggio è stata intitolata allo Sforzato: l’eccellenza valtellinese da Nebbiolo delle Alpi, uno dei rari vini passiti secchi del nostro Paese, è diventata protagonista di una tra le competizioni più amate. Sforzato Wine Stage, questo il nome della tappa: una modalità non solo per promuovere il territorio ma anche per far conoscere ai non addetti ai lavori un vino che rappresenta e incarna la Valtellina più autentica.
  • Tappa del Giro d'Italia 2022 - Aprica

Un universo di colori e di voci: tra biciclette, cronometri, turisti, appassionati, insegne pubblicitarie la Valtellina è andata in scena, e lo ha fatto con generosità, entusiasmo e accoglienza. Se il colore del Giro è il rosa, per questa giornata il rosso dei calici ha sicuramente avuto la meglio: e se le salite hanno fatto la storia del ciclismo, lo Sforzato ha innumerevoli analogie con i sentimenti di coraggio e sfida con cui i ciclisti affrontano epiche cime. Nella Sala Valtellina dove ha sede l’Ufficio Turistico del Comune di Aprica è stata infatti allestita una vera e propria sala di degustazione: una “Sforzato parade”, dove le cantine si sono presentate al pubblico con le loro etichette. I colori delle bottiglie e il luccichio dei calici: un colpo d’occhio che ha subito impressionato il pubblico, numerosissimo e desideroso di poter conoscere i vini, provenienti da tutti gli areali vitati della Valtellina. Per me si è trattato di un’esperienza unica: con l’ausilio degli studenti del PFP di Sondrio non ho solo presentato i vini in degustazione, ma ho soprattutto raccontato il territorio.
  • Sala degustazione in Aprica per la tappa del Giro d'Italia 2022

Degustare e immaginare i terrazzamenti, le pendenze e un paesaggio dove la viticoltura ha ridisegnato il profilo della montagna. E ancora: decifrare e riconoscere altimetrie, esposizioni, sottosuoli, venti attraverso le sensazioni degustative. Ho riscontrato grande interesse per questo vino, peraltro esaltato dall’abbinamento con i piatti del territorio: non è Valtellina se non ci sono i pizzoccheri, e se sono quelli preparati dall’Accademia del Pizzocchero di Teglio stiamo sicuramente parlando di piatti memorabili.
  • Piatto tipico del territorio valtellinese - i Pizzoccheri dell'Accademia del Pizzocchero di Teglio

In abbinamento agli Sforzato anche una importante selezione di Bitto Dop, offerto con diverse stagionature: un formaggio dall’elevata struttura, persistenza e aromaticità che, degustato con il vino, ha potenziato le sensazioni. Tra un calice e un piatto i presenti seguivano sul grande schermo in sala l’evolversi della gara: a fare da sfondo a un momento di grande convivialità le immagini del Giro, in un clima di grande festa. Un vino quindi da gara, perché di eccellenza si tratta: peraltro il connubio tra lo Sforzato e una competizione sportiva dove la velocità fa la differenza assume i contorni di un ossimoro, in quanto per molto tempo dello Sforzato si è parlato per lo più come di un vino da meditazione. Quello che in realtà ha colpito i presenti sono state le caratteristiche di straordinaria bevibilità di questo vino valorizzate dall’abbinamento territoriale con i piatti: carattere, personalità, struttura, aromaticità sono stati i tratti distintivi di ogni calice, a cui si sono aggiunte, freschezza, vibrazione, slancio. Un vino che merita di essere meglio conosciuto in quanto espressione vera di Valtellina, territorio dotato di ben due DOCG: il Valtellina Superiore, figlio della terra, e lo Sforzato di Valtellina o Sfursat, figlio del vento. Lo Sforzato è infatti il primo passito rosso secco italiano a potersi fregiare della DOCG, ottenuta nel 2003. Nasce dalla selezione dei migliori grappoli raccolti manualmente in cassetta, ed è figlio del lavoro del vento: le cassette vengono riposte nei fruttai e sottoposte alla ventilazione naturale, con un appassimento che può arrivare fino a tre mesi in locali asciutti. Al termine dell’appassimento l’uva ha perso circa il 30% del proprio peso, concentrando succhi e corredo aromatico, pronta per essere pregiata. Il risultato è un’uva completamente diversa rispetto alla vendemmia: profumi e sapori virano ad esempio da ciliegia a prugna matura. Prima della pigiatura l’uva viene ulteriormente selezionata: solo gli acini migliori verranno vinificati e potranno diventare Sforzato. A completare la bellezza di questo vino sarà l’affinamento: grazie al legno ottiene infatti eleganza e finezza, sapidità e complessità. Un vino che ha sorpreso per la straordinaria capacità di esprimere il territorio, con la freschezza tipica di montagna e una veste tannica di grande perfezione, priva di sbavature: in Aprica erano presenti i nomi più noti tra le cantine di Valtellina ma anche nuovi ingressi, a sottolineare come il mondo del vino sia in continua evoluzione e accolga giovani che si avvicinano con entusiasmo, competenza e passione a questo mondo.
Bitto DOP - Valtellina
Sforzato (o Sfursat) DOCG - Valtellina

La tappa si è conclusa con l’arrivo al traguardo in prossimità della Sala che ha ospitato la degustazione: gran tifo e incitazioni ma, soprattutto, brindisi. Una grande festa per tutti, dove la maglia della vittoria è andata alla Valtellina e alle sue eccellenze. Tutti campioni, decisamente.

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