Laura Ciarallo
Sorelle su Marte

Alla scoperta della Valtellina tra castelli, dimore storiche e vigneti

La Valtellina che non ti aspetti, per un viaggio tra storia, cultura secolare e arte in questa terra cuore delle Alpi



C'è una Valtellina che non ti aspetti. Quella meno conosciuta, colma di storia, cultura secolare e arte. Forse pochi sanno che in questa punta estrema dell'Italia, al confine con la Svizzera si trovano decine di palazzi storici di varie epoche, oltre 500 chiese e numerosi castelli che fanno della Valtellina anche una meta culturale.

Sondrio e i suoi Palazzi

Iniziamo il nostro giro da Sondrio, capoluogo della Valtellina, 20 mila abitanti, immersa tra le montagne. Da qualsiasi punto della città infatti, in pochi minuti, si può agganciare un sentiero e salire in quota senza prendere l'auto. Il centro è visitabile a piedi in modo agevole e veloce: piazza Garibaldi, piazza Campello con la sua torre non completata e il Palazzo Pretorio, sede del comune, di origine rinascimentale con le caratteristiche decorazioni su intonaco graffiato a due colori. Ma la vera chicca è all'interno: lo studio del sindaco è una stua del 1500 interamente rivestita di legno con pannelli finemente intarsiati. www.comune.sondrio.it

Usciamo dalle mura, poco distanti, ed entriamo nel caratteristico quartiere Scarpatetti, da dove negli anni '70, gli abitanti scappavano letteralmente. Oggi queste case di montagna (aggrappate su speroni di roccia per non togliere terreno all'agricoltura) sono diventate abitazioni di lusso e tutta l'area è stata rivalutata. A metà luglio, tra i vicoli del quartiere, si svolge Scarpatetti Arte, una bella manifestazione en plain air con esposizioni di opere lungo le strade. www.scarpatettiarte.it

Ovunque ci si affacci in Valtellina si scorgono muretti a secco e terrazze. È la costante paesaggistica di questa valle, caratterizzata dalla mescolanza di coltivazioni vinicole in mezzo alle case. La Valtellina è conosciuta nel mondo per le sue produzioni agricole "eroiche", terrazzamenti di viti e meli quasi appesi ai costoni della montagna, che raccontano tutta la fatica di una popolazione dedita all'agricoltura e che ha sfruttato ogni singolo centimetro utile del territorio per poter vivere. Il paesaggio è punteggiato anche da fortezze, torri e castelli che formano geometrie, utili in epoche passate, per gli avvistamenti. Tra i castelli più iconici, Castel Masegra che domina la città di Sondrio con i suoi torrioni medievali. In futuro lo spazio, dove è attualmente in corso una mostra fotografica, potrebbe diventare un museo della montagna. www.castellomasegra.org

Tirano, l'ultimo avamposto italiano al confine con la Svizzera

I 300 anni di dominazione svizzera della Valtellina (tra il 1500 e la fine del 1700) da parte dei Grigioni che occuparono questo territorio, strategico perchè unico punto di passaggio attraverso le Alpi, non hanno lasciato tracce apparenti. Qui si parla rigorosamente italiano, anche oltre il confine. E grazie al Trenino Rosso del Bernina, riconosciuto Patrimonio Unesco, che congiunge Tirano fino St. Moritz passando accanto al passo Bernina (a quota 2253 metri), la Valtellina e l'Engadina sono praticamente un tutt'uno.
https://www.rhb.ch/it/treni-panoramici/bernina-express

Arriviamo a Tirano passando lungo la strada del vino, disseminata di terrazzamenti, castelli e borghi come Castel Grumello e Ponte in Valtellina. Tirano è un'autentica scoperta dal punto di vista artistico. Il Santuario rinascimentale della Madonna di Tirano è l'edificio storico più importante della Valtellina. Al suo interno un organo monumentale con 2200 canne. Accanto al santuario c'è un interessante museo etnografico sulla vita contadina. Da non perdere il seicentesco Palazzo Salis, che occupa un intero isolato. È il Palazzo privato più importante della Valtellina, rimasto nei secoli sempre di proprietà dei Conti S.Salis, nobile famiglia di origine svizzera. Dopo 20 anni di restauri, il Palazzo, oggi diventato in parte museo, ha aperto al pubblico i suoi spazi. Si passa da una sala affrescata all'altra fino a raggiungere, attraverso un portale barocco, un suggestivo giardino privato all'italiana. La struttura ospita da qualche tempo anche un B&B con 4 camere arredate in stile. www.palazzosalis.com

E' invece diventata una dimora di charme, visitabile come un museo e luogo di accoglienza Palazzo Lambertenghi, una casa-torre costruita nell'Alto Medioevo e dal 2011 B&B storico con stanze ricavate all'interno di stue d'epoca risalenti al 1620. La casa appartenne alla famiglia della nobiltà lombarda Lazzaroni, dalle origini fino alla confisca di Napoleone. Poi passò alla famiglia Lambertenghi e oggi è proprietà di un notaio milanese, collezionista di mobili e oggetti antichi che ci guida alla scoperta di questo splendido edificio ricco di storia in ogni suo angolo. Il fascino di una casa privata pronta ad accogliere il visitatore. www.palazzolambertenghi.eu

Bormio, la città dei Reparti

Ultima tappa del nostro tour storico in Valtellina è Bormio, a una ventina di chilometri da Tirano. Lungo la strada ci si può fermare a visitare il Parco delle incisioni rupestri di Grosio. Qui si trova la Rupe Magna di Grosio, una delle più grandi rocce incise dell'arco alpino, con oltre 5 mila figure impresse. Le più antiche risalgono alla fine del Neolitico, al quarto millennio avanti Cristo. D’interesse artistico anche il piccolo comune di Grosio che ospita due antichi castelli. www.parcoincisionigrosio.it

Arrivati a Bormio si resta sorpresi da tanta ricchezza artistica. Bormio è molto rinomata come stazione sciistica (qui si disputano spesso gare della Coppa del Mondo di Sci) e termale per i suoi Bagni storici. Meno per il suo patrimonio artistico. Tra i tanti frequentatori illustri della località, Re Juan Carlos e Gianna Nannini, che qui ha una casa. Avrò contato nella mia breve passeggiata almeno 20 chiese, campanili e una serie di palazzi storici con i loro tipici cortili. Bormio è divisa per quartieri (come le contrade senesi), sono 5 e si chiamano reparti. La Chiesa di S.Spirito è stata per lungo periodo anche una casa privata. Oggi è tornata al suo antico splendore ed è visitabile con i suoi affreschi ben conservati. Tra le chiese da scoprire quella gesuita di S.Ignazio e la Chiesa Collegiata, la Torre delle Ore e il Kuerc, l'antico centro della vita civile di Bormio, qui si riuniva la cittadinanza e si amministrava la giustizia. D'estate Bormio è popolata di ciclisti desiderosi di percorrere il Passo dello Stelvio, tappa-simbolo del giro d'Italia. www.bormio.eu
  • Bormio - centro storico
  • Bormio - S. Ignazio
  • Ponte di Bormio
  • Torre delle Ore e Kuerc
  • Bormio
  • Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio - foto: Ivan Previsdomini

I terrazzamenti e la strada del vino

Non si può attraversare la Valtellina senza fermarsi in una delle numerose aziende vinicole della zona. Si dice che le cantine siano la "cassaforte" di ciascuna famiglia, il luogo in cui vengono custoditi i pregiati vini rossi ottenuti dal ceppo del Nebbiolo (qui chiamato chiavennasca), uno dei vitigni più difficili da coltivare (l'altra regione di produzione è il Piemonte). I muretti a secco e i terrazzamenti sono la testimonianza di un patrimonio storico e culturale che rende questo paesaggio unico nel suo genere. La valle esposta al sole e il clima con la giusta ventilazione, oltre alle modalità estreme di coltivazione fanno della Valtellina una terra di grandi produzioni con vini pluripremiati: Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, Maroggia, Sforzato. La raccolta dell'uva avviene ancora prevalentemente a mano lungo i 2500 chilometri di muretti a secco, frutto di una secolare opera dell'uomo. Abbiamo visitato durante il nostro wine tour due aziende.
La Tenuta La Gatta, di proprietà svizzera dal 1969, è un antico monastero domenicano del 1500 con tanto di cappella privata, visitato ogni anno da 6 mila ospiti, per lo più stranieri. Ha 13 ettari di vigneto intorno alla proprietà e i primi terrazzamenti risalgono al 1500. È rinomata per il suo sforzato, un passito rosso da meditazione di altissima qualità, ottenuto come l'Amarone della Valpolicella, con una procedura di essiccamento delle uve. www.triacca.com

L'altra azienda è Càbianche di Stefano Bana, un giovane produttore che riesce a ricavare dai suoi 2 ettari di vigna, strappati alla roccia e aggrappati a 700 metri di quota, circa 8 mila bottiglie l'anno. Un duro lavoro ripagato dall'alta qualità dei vini. www.cabianche.it


Foto di copertina: Ivan Previsdomini

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