A spasso per Predarossa
Alla scoperta di uno dei luoghi più suggestivi della Val Masino
Una delle mete più suggestive della Val Masino, insieme alla
Val di Mello e alla foresta dei
Bagni di Masino. Il suo nome deriva dal colore rossastro delle pareti che circondano la valle, dovuto all’incontro tra il granito del
Plutone del Masino e le
Serpentiniti della Valmalenco. Una diversità di rocce che comporta una particolare biodiversità, con una notevole varietà di piante e ambienti. Si tratta di un mondo orizzontale sovrastato da imponenti cime, dominate dal
Monte Disgrazia, e che può essere esplorato senza troppe difficoltà regalando spettacoli immensi.
Come raggiungere Predarossa
Predarossa è facilmente raggiungibile in macchina. Da Ardenno basta imboccare la strada che porta in Val Masino e seguirla fino a
Filorera, prima di svoltare verso la
Valle del Sasso Bisolo. Si può transitare liberamente fino a loc. Valbiore, dove è situato un parcheggio gratuito da cui si può poi proseguire a piedi. Per continuare sulle quattro ruote è necessario munirsi di un
apposito pass, acquistabile presso i punti vendita autorizzati sul territorio. La strada termina poco prima dell’inizio della valle con una zona in sterrato in cui è possibile lasciare la macchina, da dove comincia il sentiero che conduce fino al
Rifugio Ponti.
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Il colore rossastro delle pareti circostanti
Un mondo orizzontale
Diversi itinerari di varie difficoltà si snodano a partire dal parcheggio. Il più semplice è un percorso adatto a tutti, anche alle famiglie con bambini, che permette di attraversare la prima delle due piane ammirando vari scenari di alta montagna. Il territorio si presenta come una sorta di
torbiera paludosa intorno al torrente Duino, che la attraversa come se fosse un serpente. Fin dai primi passi si può cominciare ad ammirare il paesaggio circostante, un vero e proprio
paradiso a 2000 metri di altitudine. Si cammina senza alcun dislivello, a volte su passerelle di legno che impediscono di sprofondare nel fango, e in poco più di un chilometro si raggiunge l’inizio della salita che condurrà alla seconda piana. Da segnalare il bosco di larici che si trova ai piedi delle cime che delimitano il luogo, che soprattutto in autunno si ritrova in perfetta sintonia con la colorazione delle pareti.
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Un mondo orizzontale attraversato dal torrente Duino
Minimo sforzo, massima resa
Si tratta di una vera e propria passeggiata che richiede un impegno minimo, ma che permette di ammirare il paesaggio in ogni sua declinazione. Per chi volesse faticare un po’ di più, con 150 metri di dislivello suddivisi in poco meno di un chilometro si può salire fino alla
seconda piana. Quindi ci si ritrova ad un punto panoramico da cui poter ammirare il territorio sottostante attraversato poche decine di minuti prima. In particolare
risalta il torrente Duino con tutte le sue anse, che creano così un serpente argentato che si snoda lungo la valle. Giunti fin qui, si può decidere di scendere imboccando lo stesso sentiero dell’andata oppure di completare un percorso ad anello superando il ponticello e passando dall’altro lato.
Un luogo per rilassarsi e dare spazio alle proprie passioni
Le due piane di Predarossa sono ideali anche per gli amanti della
fotografia e del
relax vero e proprio. Oltre al punto panoramico di cui si è parlato precedentemente se ne può trovare un altro, un vero e proprio balconcino circa a metà percorso. Per raggiungerlo basta imboccare una piccola deviazione sul lato destro orografico della valle, quindi una breve salita grazie alla quale sarà possibile ammirare il paesaggio anche da un’altra angolazione. In generale, la fotografia di paesaggio è molto avvantaggiata dal fascino di questo territorio. Infine, anche per tutti coloro che volessero semplicemente trascorrere una giornata al fresco senza il minimo sforzo non c’è nulla di cui preoccuparsi. Poco distante dal parcheggio è presente
un’area verde molto vicina al torrente dove si può stendere una coperta e fare un picnic, o semplicemente rilassarsi. Durante giornate particolarmente calde non è impensabile bagnarsi i piedi nell’acqua, ma ricordatevi sempre che quell’acqua proviene direttamente da un ghiacciaio!
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La prima piana con i colori autunnali, ammirata dal balconcino