Fabrizio Capobianco
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Valtellina, la grande occasione

Non serve più compromettere la qualità della vita per il lavoro. Si può fare dal posto più bello del mondo: la Valtellina



Dopo 23 anni meravigliosi in Silicon Valley, sono tornato a vivere in Valtellina; ero partito da qui dopo il Liceo Classico con una valigia di sogni, conscio che non avrei mai potuto realizzarli in mezzo alle Alpi.
Sono un Ingegnere del software. Ho fondato la prima azienda di web in Italia (Internet Graffiti) all’età di 23 anni, e poi mi sono fatto trascinare in California da mia moglie, conosciuta all’asilo. Lì ho fondato Funambol, azienda “duale” con capitali americani e cervelli italiani, che ha raccolto decine di milioni di dollari di Venture Capital ed è diventata leader di mercato nel personal cloud, e di cui sono ancora Presidente. Poi ho fondato TOK.tv, che è diventato il più grande social network nello sport al mondo, e ho venduto a Minerva Networks nel 2019, fondata guarda caso da un Valtellinese.

Oggi sono Chief Innovation Officer di Minerva, lavoro per la Silicon Valley, ma vivo a Sondrio. Con il bosco dietro casa, e la fibra. Guardando le montagne dalla mia terrazza, e andando a sciare quando ho voglia (spesso).

Cosa è cambiato? Come è possibile che io sia potuto tornare a casa, per vivere in una valle con una delle migliori qualità della vita d’Italia (una delle nazioni a più alta qualità della vita che esista)?

In questi 23 anni è cambiato tutto. Il software si sta mangiando il mondo. Il 50% dei lavori nei prossimi 30 anni verrà svolto da robot, che qualcuno dovrà programmare. Quel qualcuno, però, non deve più farlo da sottoterra in una sala macchine… Lo può fare con un computer portatile ovunque, con un collegamento veloce a Internet.

Nel 1995 sono andato per la prima volta in Silicon Valley a lavorare ai laboratori Hewlett-Packard e ho capito che – grazie a Internet – ne sapevo quanto chi viveva nella mecca del software. Nel 2002, quando ho fondato Funambol, ho deciso di tenere il centro di ricerca in Italia, perché il team di ingegneri italiani che avevo era migliore di quelli che avevo conosciuto in Silicon Valley. Nel 2012, quando ho fondato TOK.tv, ho deciso di crearla come “azienda liquida” senza un ufficio: ho assunto ingegneri italiani lasciandoli lavorare da casa, dalla Sicilia alla Sardegna, a Roma, a Milano, a Londra e in Cina.

Il mondo è diventato liquido, in particolare post-Covid. Chi si occupa di tecnologia, può lavorare da casa, connesso a team sperduti per il pianeta. Quello che in Italia chiamiamo “smart working”, in Silicon Valley si chiama “working from home” o WFH, ovvero lavoro da casa (non so perché in Italia sia considerato smart, ma di sicuro è un modo intelligente di vivere).
Chi può lavorare da casa, si trova davanti un’incredibile opportunità: spostarsi dove preferisce, e continuare a fare quello che faceva prima. Non serve più compromettere la qualità della vita per il lavoro. Si può fare dal posto più bello del mondo.

E il posto più bello del mondo è la Valtellina.

Da Sondrio, con la fibra, improvvisamente si possono creare aziende tecnologiche di respiro mondiale. Alla mattina mi sveglio, lavoro con un cliente in Mongolia, poi passo a dialogare con il mio team italiano, e nel pomeriggio si svegliano i colleghi in Silicon Valley. Non vale solo per me, che qui ci sono nato. Improvvisamente, la Valtellina può diventare un centro di attrazione per le migliori menti. Le stelle si sono incredibilmente allineate. È un momento magico: la grande occasione per la Valtellina per diventare un polo tech di attrazione internazionale.
Un’isola felice in cui le distanze si azzerano perché il software si muove alla velocità della luce (e non deve prendere il treno per Milano). Proprio quando il software manda in soffitta le nostre storiche banche – che devono evolversi e non hanno più motivo di esistere nella concezione tradizionale – si apre una opportunità ben più grande.
Se fossi nato in Valtellina oggi, non dovrei più emigrare. Adesso, si può fare tutto da qui.
Con il bosco dietro casa, la neve, le camminate in montagna, il rafting, i pizzocheri e gli sciatt.

Amo la Valtellina, e intendo spendere i prossimi anni per farla diventare il centro tecnologico delle Alpi, attirando i migliori talenti. Perché, improvvisamente, si può fare. È la nostra grande occasione.

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