Pio Rajna e le fonti dell'Orlando Furioso

A Palazzo Besta la mostra dedicata a Pio Rajna e al poema ariosteo, nel cinquecentenario dalla pubblicazione



Sono in corso i festeggiamenti nazionali per il V centenario della pubblicazione dell'Orlando Furioso.
Per l’occasione la Valtellina omaggia un suo conterraneo, Pio Rajna (Sondrio 1847-Firenze 1930) con una mostra a Palazzo Besta, insolita e sorprendente, che è stata illustrata da Ernesto Ferrero, Adele Dei e Adriano Stiglitz nell’affollata giornata di inaugurazione.
Pio Rajna, illustre valtellinese, grande esponente della cultura italiana, è infatti il maggiore studioso delle Fonti del poema ariostesco. La commissione dell’imponente ricerca gli venne da Giosuè Carducci, per il IV centenario ariosteo.

La mostra è concepita per una lettura adatta a tutti, e a fare da guida è lo stesso Pio Rajna. La sua presenza è evocata da una sequenza fotografica con grandi immagini in bianco e nero che lo ritraggono nelle diverse età, commentate dai suoi lucidi pensieri, quasi degli spot che ci accompagnano nel percorso delle sale al piano nobile.
La figura dell’anziano professore, ci accoglie quasi famigliarmente nell’androne dell’antico palazzo, con queste parole: “Quando l’Ariosto si metteva a scrivere il suo poema, il romanzo cavalleresco era un genere vecchio e stravecchio, che aveva da raccontare di sé una lunghissima storia…”
I libri di Pio Rajna, usciti dalla Biblioteca di Sondrio, dove si trovano da quasi novant’anni, per una meritata vacanza a Palazzo Besta, sono esposti nelle stüe e nel Salone d’Onore, al cospetto delle 21 scene affrescate che illustrano l'Orlando Furioso. Nella splendida dimora rinascimentale sono raffigurate anche le storie dell'Eneide e le Metamorfosi, principali riferimenti classici del Furioso.

Nei volumi compaiono appunti autografi e i curiosi foglietti delle revisioni, aggiunti come extension; e poi i testi di studio, preziose cinquecentine tra cui la Divina Commedia, una rarissima edizione dei tre volumi della la Grammatik der romanischen Sprachen di Friedrich Christian Diez, cartoline, fotografie d’epoca, una foto di gruppo con i soci del CAI in Val Zebrù per l’inugurazione della Capanna Milano nel 1884. E ancora il bellissimo paesaggio dell'Ottocento di Giuseppe Bisi, con l'Orlando veramente Furioso che sradica un enorme, vecchio albero; ricordi di famiglia, ritratti dei genitori del Rajna dipinti dallo stretto parente talamonese Giovanni Gavazzeni, e la riproduzione delle divertenti caricature eseguite dall’allievo Carlo Michelstaedter.
Da Firenze, dove il senatore Rajna ha insegnato per quarant'anni Lingue e letterature neolatine all’Università, sono
giunte le lettere originali dell'amato professore e il suo ritratto dell'Accademia della Crusca, una delle più antiche e prestigiose istituzioni italiane, di cui fu presidente; da Bologna le riproduzioni del carteggio con Giosuè Carducci con il ricordo di indimenticabili momenti passati tra loro in birreria.
Emerge un ritratto inedito dell’austero e tenace valtellinese, simpatico ai suoi allievi, appassionato alpinista, il camminatore che si fece a piedi il Cammino di Santiago di Compostela finendo a leggere la Chanson de Roland sotto un rovere, nei luoghi della Rotta di Roncisvalle.
Il premio Nobel Eugenio Montale ha dedicato a Pio Rajna una poesia che è insieme un omaggio a una grande figura di studioso e alla nostra Valtellina.

[..] Non era un artigiano di Valtellina/
o un villico che offrisse rare bottiglie d’Inferno/
ma tale che fece il nido negl’interstizi
delle più antiche saghe […]


Mostra aperta fino al 16 settembre.
da martedì a sabato ore 10-13 / 14-17 – Domenica ore 8-14

L’Associazione Bradamante è a disposizione per visite guidate gratuite nei fine settimana
8-9 e 15-16 settembre , il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16 e la domenica dalle 10 alle 12


foto di Paolo Belardinelli

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