C'è un posto in Lombardia, nel cuore delle alpi, di squisita bellezza: la Valtellina. Nota meta per gli amanti degli sport invernali, ha un nucleo che conserva testimonianze storiche ed eterno fascino. Un'eredità che tutt’oggi vive e pulsa.
Ma più delle bellezze paesaggistiche, ammirabili sia a piedi che facendo una delle tante attività sportive che questo luogo offre, più dei suoi pizzoccheri, i formaggi e tutte le altre specialità culinarie, quello che rimane nel cuore di questo posto sono le persone.
Durante le mie giornate trascorse in questa valle sono tante le persone del luogo che ho avuto modo di conoscere. Tutte avevano un comune denominatore che gli si leggeva negli occhi: l’amore per questa terra. Parlare con loro è come sfogliare un libro, è catturare un pezzo di cuore di questa terra.
I ragazzi, i giovani, i neolaureati non se vanno da qui. Restano e sfruttano le loro conoscenze e i loro studi per rendere Livigno e Bormio mete turistiche sempre più allettanti, sempre all’avanguardia. Come? Con un turismo ecosostenibile.
Il rapporto tra uomo e natura è sempre stato molto importante in questa valle. Splendido esempio di questa convivenza è la latteria di Livigno. Nata nel 1954 come latteria ternaria, dove i contadini si occupavano a rotazione della raccolta del latte e della sua lavorazione per ottenere derivati e formaggio. Oggi è diventata un fulcro intorno a cui ruota lo sviluppo e l’economia di questa terra. Sapori veri e genuini che mettono in contatto il lato agricolo di queste zone con il turismo: le due risorse fondamentali dello sviluppo della comunità Livignasca. Lo si vede quanto sono fieri di questa realtà quando, andando a pranzo, si rimane entusiasti e sorpresi dai sapori dei formaggi, del burro, dello yogurt. È tutto preparato qui, con latte delle mucche che vivono ad alta quota. Non si può fare a meno di congratularsi con loro per la bontà di questi prodotti e a loro brillano sempre gli occhi quando ricevano questi complimenti sinceri.
Latteria di Livigno 
Latteria di Livigno MUS!
Per non parlare delle ragazze che hanno ideato, pensato e con tanta fatica aperto il MUS!Il MUS è il museo di Livigno e Trepalle: un'antica abitazione che oggi attraverso un percorso innovativo e mai scontato ci invita e aiuta a comprendere la storia di questo paese. La ragazza del museo vi spiegherà che qui in passato servivano molte energie, spirito di inventiva e adattamento per vivere in queste terre. Credo che questo spirito, questa energia viva ancora forte dentro ciascuno degli abitanti della Valtellina. Le ragazze hanno impiegato molto tempo per raccogliere gli oggetti, farsi raccontare dalle persone più anziane aneddoti di storia vera, come si viveva in queste piccole case. Sembra impossibile ma qui la vita è sensibilmente cambiata in pochi anni: da essere una valle isolata per lunghi periodi durante l’inverno, dove la vita era veramente un equilibrio fragile, gli abitanti si sono ritrovati ad essere al centro di una importante località di turismo montano. Qui non si buttava via niente, tutto poteva essere aggiustato o usato in modo diverso. Tanti oggetti sono oggi custoditi qui: da attrezzi di lavoro, vestiti di lana spessa con capelli cuciti insieme per renderli più caldi e resistenti, cucine che sembrano pronte per preparare il pranzo. E tante storie, racconti, misteri e leggende che sono custoditi da queste ragazze che vi racconteranno con passione durante la vostra visita.
MUS! 
MUS! 
MUS! Tea da Memi
Questi posti fanno innamorare. Ci si innamora a tal punto che si lascia la propria casa di origine: ho conosciuto qui una signora di Arezzo, una toscana come me! Adesso la sua vita scorre tra il verde dei prati della Valtellina nell’ultima delle baite abitate di Livigno: Tea da Memi. Insieme al suo compagno valtellinese (eh, qui ci si innamora davvero!) ha sistemato negli anni questa baita con gusto e armonia. Immersi nel silenzio e nella natura, in un'atmosfera di calore che sa di casa. La signora Francesca non ha dimenticato le sue origini, anzi: le ha sapientemente mescolate con quelle di questa zona, influenzando la cucina valtellinese con quella toscana e viceversa. Il risultato? Un'esplosione di sapori, non solo perché i piatti sono buoni, ma perché si sente tutto l’amore, la passione, l’orgoglio di quelle mani nell'impastare la pasta per i tortelli.
Tea da Memi
Parco Nazionale dello Stelvio
Amore, passione, natura. Tutti elementi che rendono questa località unica nel suo genere. Ma gli abitanti di qui sanno che la montagna non deve solo essere amata, ma deve essere rispettata. Ed io ho sentito il rispetto nelle parole della guida che ci ha accompagnato alla scoperta delle meraviglie del Parco Nazionale dello Stelvio. Si rimane incantati dai suoi racconti, da tutte le cose che sa. Sembra quasi che conosca la perfetta ubicazione di ogni albero e che parli con loro. Sicuramente conosce tutti gli abitanti di questi boschi: marmotte, stambecchi, caprioli, che ama, rispetta e aiuta in inverno quando anche per loro la vita si fa più difficile, e trovare cibo diventa più complicato. Conosce anche i pericoli che nasconde la montagna. Di come la sua bellezza possa purtroppo essere mortale, se si è troppo incauti. Le mie storie preferite sono state però quelle dei salvataggi impossibili a persone magari rimaste intrappolate sotto la neve a causa di una slavina e ritrovate con l’aiuto dei cani molecolari. Esempi di come questi uomini siamo stati temprati durante la storia di questa vallata dai pericoli, le minacce e le difficoltà di questo territorio. La tecnologia sempre più all’avanguardia li aiuta, è vero, ma non gli fa perdere un grammo del coraggio e del cuore che si tramandano da generazioni.Quando verrete in vacanza qui non vi soffermate a guardare, mangiare, sciare. Parlate con gli abitanti del posto, fatevi raccontare le loro origini. Lasciatevi conquistare dalle loro storie, vi rimarranno impresse nel cuore per sempre.
Parco Nazionale dello Stelvio 
Parco Nazionale dello Stelvio 
Parco Nazionale dello Stelvio 
